Filtrare il carburante è assolutamente fondamentale dal momento che esso, prima di arrivare polverizzato nella camera di combustione, passa attraverso delle luci dalle dimensioni estremamente piccole, micrometriche: è dunque fondamentale evitare che una qualsiasi impurità possa intasare questi sistemi. Per questo motivo il carburante viene fatto passare attraverso degli appositi filtri capaci di trattenere particelle piccolissime ed in molti casi anche di separare anche l’eventuale acqua presente, elemento che comprometterebbe moltissimo la qualità della combustione e di conseguenza il rendimento del motore. Questi filtri vengono generalmente collocati nel vano motore e più raramente al di sotto della scocca, lungo l’impianto che porta il carburante dal serbatoio al motore. Come nel caso dei filtri olio, possono essere del tipo a immersione oppure in metallo, avvitati su di un apposito supporto o ancora delle semplici ampolle contenenti l’elemento filtrante da interporre lungo la tubazione (tipico nei motori benzina). Alcuni di questi sono anche dotati di particolari sensori capaci di rilevare e segnalare lo stato di intasamento o l’eventuale presenza d’acqua. L’efficienza di questi filtri è subordinata al loro stato di intasamento il quale a sua volta dipende fondamentalmente dalla qualità del carburante utilizzato (condizioni di trasporto e/o stoccaggio) ma anche dalla pulizia del serbatoio. Un filtro sporco ostacolerà il passaggio del carburante compromettendo il regolare funzionamento del motore (vedi approfondimento domanda 3); pertanto è opportuno che venga periodicamente sostituito rispettando i piani di manutenzione previsti dalla casa costruttrice. (vedi approfondimento domande 4 e 5)
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